OSTEOPATIA E FISIOTERAPIA NELLA GESTIONE DELLA PUBALGIA
La pubalgia (AGP) colpisce gli atleti che praticano sport che richiedono torsioni e cambi di direzione (come il calcio, il basket e l’hockey); gli sportivi spesso soffrono di dolore all’anca, inguine e dolore lombare.
Negli atleti con dolore all’inguine e lombalgia, è difficile eseguire una diagnosi e un trattamento adeguato a causa dell’anatomia complessa.
Alcuni studi confermano che la patologia dell’anca, dell’inguine e la lombalgia si trovino contemporaneamente nello stesso paziente.
La diagnosi differenziale dovrebbe comprende la valutazione delle patologie dell’anca intra-articolari (rotture del labbro acetabolare e danni cartilaginei) o extra-articolari (di natura muscolare).
L’accelerazione, gli sprint, i cambi di direzione, l’insufficienza della muscolatura del core e degli adduttori o problematiche delle regione pubica, inguinale e lombare sono considerate la causa di dolore all’inguine; il 94 % degli atleti con pubalgia ha prove radiografiche di impingement femoro acetabolare (FAI).
Il FAI è un’anomala forma della parte prossimale del femore che causa interferenza tra il collo e la testa femorale e l’acetabolo; esistono due varianti: CAM (epifisi femorale non sferica) e PINCER (per una eccessiva copertura acetabolare).
Il gesto atletico nei diversi sport richiede una buona mobilità dell’anca: se il range di movimento (ROM) risulta limitato può portare a ridistribuzioni compensative sul bacino al fine di eseguire il movimento specifico per lo sport desiderato.
Le limitazioni dell’anca associate alla morfologia CAM sono state collegate all’aumento del movimento e dello stress nella sinfisi pubica; restrizioni di movimento a carico del bacino riducono maggiormente il ROM articolare.
La distribuzione irregolare delle forze è anche causata della ridotta resistenza e controllo neuromuscolare con sovraccarico meccanico e conseguenti lesioni acute o croniche.
La valutazione si basa sulla storia soggettiva del paziente e la valutazione clinica: domande per la localizzazione del dolore e la presenza di rumori o blocchi articolari, valutazione del ROM articolare dell’anca, test di FADIR (flessione, adduzione e rotazione interna) e FABER (flessione, abduzione e rotazione esterna), test muscolari per gli adduttori, ileopsoas, retto addominali e obliqui e test di provocazione del dolore sull’articolazione sacro iliaca.
La perdita del controllo lombopelvico aumenta l’impingement e il carico dinamico femoro-acetabolare mentre i cambiamenti nella posizione pelvica rispetto al femore influenzano l’azione dei muscoli dell’anca e il carico articolare della stessa.
Si utilizzano anche test di movimento come squat, affondo, squat a una gamba per identificare il movimento doloroso o deficit muscolari.
Il trattamento riabilitativo fisioterapico
Studi affermano che con la riabilitazione si raggiunge un tempo di rientro allo sport significativamente più rapido per la pubalgia rispetto all’intervento chirurgico (rispettivamente 10,5 settimane e 23,1 settimane).
Gli studi evidenziano che le forze di accelerazione e frenata non sono distribuite uniformemente su anca, ginocchio e caviglia ma dipendono fortemente dalla relazione tra il centro di massa e il centro di pressione.
Il rischio di un singolo atleta di sviluppare AGP è probabilmente collegato a una combinazione di singoli fattori di rischio come carico di allenamento, recupero e gesto sport-specifico.
La riabilitazione focalizzata sul controllo intersegmentario si associa ad alti tassi di ritorno indolore alla partecipazione sportiva e cambiamenti biomeccanici correlati a migliori prestazioni.
Di conseguenza, un intervento incentrato sul controllo intersegmentario è un nuovo approccio alla riabilitazione comprendendo il controllo e la resistenza intersegmentari di bacino, anca, ginocchio e caviglia, meccanica di corsa lineare e multidirezionale e sprint ad alta intensità.
La selezione dell’esercizio è adattata alla performance del paziente e la progressione attraverso il programma è personalizzata in base a ciascun soggetto: deadlift, squat e affondo mirano alla coordinazione multisegmentaria e allo sviluppo di forza.
È interessante notare che alcuni studi dimostrano un significativo miglioramento della forza dell’adduttore in assenza di un rinforzo isolato dello stesso durante la riabilitazione, dimostrando l’efficacia del ripristino della funzione indolore nell’area nel miglioramento della funzione dell’adduttore.
È fondamentale l’inserimento di esercizi di forza e del miglioramento dello schema del passo.
Con il programma di corsa lineare si aumenta gradualmente la tolleranza del carico e l’esposizione al carico per evitare lesioni associate a picchi acuti nel carico di allenamento alla ripresa del gioco.
Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT)
Il trattamento manipolativo osteopatico è utile in quanto permette di bilanciare il carico distribuendo le forze correttamente sul bacino e gli arti inferiori e incrementa la mobilità delle articolazioni.
Nel momento in cui si normalizzano i carichi si lavora sul rilasciamento delle strutture trasversali del corpo, in primis il diaframma toracico, perché favoriscono il miglioramento dell’assetto posturale.
Il trattamento poi comprende tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLA) della sacroiliaca e del tratto lombare, rilasciamento delle tensioni del bacino, tecniche di inibizione dei muscoli otturatori, piriforme, ileopsoas, pettineo e adduttori per incrementare il ROM dell’anca.
Bibliografia:
- Steve Short, PT, DPT, SCS, CSCS, Gretchen Short, PT, DPT, ATC, and Brian Brewster, MAT, AT, ATC. A combined treatment approach emphasizing impairment-based manual therapy and exercise for hip-related compensatory injury in elite athletics: a case series. Steve Short, PT, DPT, SCS, CSCS, Gretchen Short, PT, DPT, ATC, […], and Brian Brewster, MAT, AT, ATC.
Riassunto
Gli atleti che praticano sport che richiedono torsioni e cambi di direzione (come il calcio, il basket e l’hockey) spesso soffrono di dolore all’anca, all’inguine e dolore lombare.
L’accelerazione, gli sprint, i cambi di direzione, l’insufficienza della muscolatura del core e degli adduttori o problematiche delle regioni pubica, inguinale e lombare sono considerate la causa di dolore all’inguine.
Il trattamento riabilitativo fisioterapico associato all’osteopatia permette di diminuire il tempo di rientro allo sport.
Si alternano le manipolazioni osteopatiche all’esecuzione di programmi di allenamento personalizzati alla performance del paziente.